Et cussì questi signori chiamoe di zonta lhoro per num. 160, li quali perhò erano di la lhoro parte, nemici di [725] Pietro; et dicitur che a voce fono terminato questi 5 fusseno morti chome rebelli, et non per ballote. Et fu se non 5 voce di non farli morir. Li qualli citadini con effecto favorizavano che Pietro vi ritornasse in la patria, et Lorenzo Tornaboni era suo zerman cuxin. Et zà, quando Medici fo scaziati, acciò più non ritornaseno, uno Tanai de' Nerli, padre di Bortolo ch'è qui in questa terra mercadante et fo zenero di Zuam Frescobaldi, ritrovandosse di signori, fece uno edito che quello che parlasse di far ritornar Piero di Medici in Fiorenza si reputasse per ribello, fusse confiscato tutto el suo. Adoncha questi, havendo operato di far ritornar Piero, erano rebelli, et ex consequenti confiscono tutto il suo, privando li figlioli di li beni paterni, non lassando se non le docte di le moglie. Or par che, data a dì 21 la sententia nel consejo di 160 che dovesseno esser decapitati, et lhoro 5 citadini apelandossi al mazor consejo, fo electo li quatro doctori a veder si de jure tal apelation si poteva far. Et questi, a dì 22, si doveva redur a uno; ma la sera parse a la signoria non aspectar più, et a hore 5 terminono si racomandaseno l'anima, et 2 hore avanti zorno, nel palazo, a' piedi di la scalla, hessendo il palazo serato, li feno a tutti cinque primarii citadini tagliarli la testa, et li corpi lhoro la matina poi fono mandati a sopelir. Siché fiorentini ebeno un grande animo da meter la man nel sangue, che prima soleva una parte caziar l'altra.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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