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      Et la note seguite la morte lhoro, ch'è segno far pocha extimation di niun altro signor de Italia, purché havesseno contentato gli animi lhoro. Li altri citadini retenuti non fono expediti cussì impressa; ma vano formando il processo. Il seguito si saperà. Questa novità in Fiorenza acadute si pol dir esser per la trieva, perché si fiorentini havesse abuto la guerra con pisani, non arebeno ateso a ponersi le mano nel sangue. Ma molti dicono che volleno asunar per questa via danari per far guerra a Pisa. Questa nuova di l'amazar di 5 citadini, zonse in questa terra a dì 24 avosto la sera. Et è da saper, che quivi è uno secretario di Pietro di Medici chiamato domino Pietro di Bibiena, el qual in Fiorenza, a tempo che Pietro vi era haveva gran poder, et spesso va a la Signoria. Et dapoi pochi giorni, se intese chome haveano bandizato tre citadini di quelli erano retenuti, videlicet: Piero Pitti, Francesco de Ruberto Martelli, et Tomaso Corbinelli milia 5 lontano di Fiorenza et non più di 20 discosto, et don Guido confessor di Pietro di Medici confinato a morir in preson. Gli altri li examinavano, né ancora haveano expediti. Et che quel Cristofalo di Caxale, olim cancelier dil conte Zuam di la Mirandola, tra le altre cosse che 'l confessò a la tortura, chome havia fato acelerar la morte al suo patron, perhoché lo tosegoe. La qual cossa fin qui è stata incognita. Et fiorentini dicevano troverebeno 200 migliaia di fiorini; ma pur li figlioli dil Tornaboni si difendeano, dicendo haveva una donatione di beni a lhoro facta per il suo avo.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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