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      Quello sucederà scriverò poi.
     
     
      Sumario di una lettera venuta di Alexandria de 14 zugno 1497,
      per la via di Candia, scrita per il capelam dil consolo a domino Alovisio Arimondo,
      olim consolo, et zonta in questa terra a dì 27 avosto 1497.
     
      Stamo di qui tuti sospexi per queste nove havemo di la Soria, che per molti luogi de quela se moriva da peste, et che marchadanti de Alepo era già fugiti. Avea comenzato a Damasco a pizegar, et quelli merchadanti erano in fuga. A Gazara dice se moriva molto forte, et sentimo esser comenzato al [727] Cajaro, non perhò numero da conto. Questi nostri sta con timor; ma pur se confortano che 'l non possi a questi tempi far processo, per esser proximi al sol in lion, come vol la raxon. Ma ben se dubita di l'anno sequente, zoè come comenzerà a far frescho. In questa terra, fin qui non sentimo nulla, et tegno fino a le galie non ne sia pericolo alcuno etc.
     
      Come per altre mie ho scrito, da poi la rota che ebbe quelli armiragii ne la Soria, e seguida quella tajada, el diodar grande tornò al Cajero, e fezene poi morir alguni che vegniva menati per presoni. Parse che zilebi, per la morte de tanti homeni da conto et suo' agà non habi mai auto bon stomago con questo diodar, e già fa alcuni giorni, se levono contra di lui. El qual non li parse aspetar la furia, e fuzite con do armiragi, Tanibech Carra et uno altro, e andò verso el Sayto. Dapoi alguni zorni intrò nel Cajaro Cartabei che fo capitano dil bairi con i altri armiragii ch'è vivi, fra i qual se dice esser Casum Casumie, et stete così tramando le sue cose.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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