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      6000 in uno gropo che mandava in Cicilia a comprar formenti. Et etiam altri navilii prese; et toleva la roba et li homeni impichava, adeo undese navilii era afondati per mezo la Rocella, che dicto corsaro havea preso et l'aver portato in la terra. Hor non essendo da tolerar, a dì primo setembrio, nel consejo di pregadi, fo decreto che Domenego Malipiero proveditor di l'armata dovesse partirsi di Cataro et andar con 3 galie a Corfù, dove dovesse tuor valenti homeni su le galie e andar al dito loco di la Rocella, et veder di haver el ditto corsaro. Et cussì a dì 4 ditto, fo expedito el gripo con le lettere.
     
      Item, che Andrea Loredam capitano di la barza [744] granda, con la nave Pasqualiga che era stà in Levante a compagnar le galie, et la Loredana in Barbaria a compagnar etiam quelle galie, tute do dovesseno andar in Sicilia, et de lì via per far scorta a quelli navilii, et netizar li corsari de lì.
     
      Item, che Hironimo Contarini, l'altro proveditor era a Corom, dovesse non vegnir a disarmar, come fu preso per avanti, ma con 5 galie star in l'Arzipielago. Et queste fo le provisione facte, acciò fusseno preste.
     
      Et per lettere dil preditto proveditor Malipiero date in Bocha di Cataro, se intese etiam come il sanzacho di Scutari havia cavalchato a la Porta con molti turchi, et che turchi andavano mal volentiera, maxime tamarati. Questo instesso se intese di Alesio, che quel sanzacho di l'Albania etiam cavalchava a la Porta con zente. Et tuti diceva per recuperar Moncastro che li era stà robato dal Carabodam con l'ajuto dil re di Rossia.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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