Et fo banditi li comercii con ravenati et Zervia, justa il consueto, facendo altre provisione.
Non voglio restar da scriver, come per Romagna una zanza se divulgava; ma niente era per timor di venitiani che sapevano non arebeno soportà che 'l pontifice havesse abuto male, né la Chiesia patisse dano, zoè che il ducha d'Urbin, signor di Pexaro, signor di Chamarin, prefeto signor di Sinigaja, Vitelli, Orsini et Bajoni di Perosa, fo dito etiam di Mantoa ed il ducha di Ferara, tramavano di far liga insieme contra il papa, et che tute le terre di la Chiesia erano in combustione, exceto Fuligno. Di la qual cossa, era il vero, et il pontifice non si curava, né feva alcuna provisione.
In questi giorni, vene in questa terra uno chiamato Sarazino d'Arciel da Piasenza, el qual diceva era nepote dil quondam misier conte Filippo D'Arciel, che fu capitano zeneral nostro al conquisto de Friul et altri lochi di Levante, et fu morto per questo stado. Unde, a' soi heriedi fu dato provisione. El suo contado fu posto in preda per il ducha di Milano.
[754] Or questo dimandava da poter sustentar la sua vita, et maxime per le virtù sue, per esser optimo inzegnier, et si offeriva far le infrascrite cose:
Primo. Di construire uno porto in mare che navilii, de che sorte si voglia, non li potrà intrare che non si speza. Et non si vederà edeficio alcuno, et potrassi levar et metter ad ogni bon piacer.
Item, de far uno ponte sopra ogni gran fiume, come seria el Po, el qual non arà nel mezo sustegno alcun; serà fortissimo; sopra il qual potrà passare ogni gran exercito.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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