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      Et io ho scripto in Constantinopoli a misier Andrea Griti, e fato provision debite per tuto. Lo capitano di l'armata dil Signor, me ha confirmato lo Signor turcho ha mandato janizari a Moncastro e Licostomo per la novità sequita.
     
      In questi giorni, l'orator dil ducha di Milam existente in questa terra, videlicet domino Baptista Sfondradi, si amaloe, et la Signoria nostra, per dimostrar la vera amititia era con el suo signor, mandoe uno secretario a visitarlo, et oferirli nomine dominii, et li mandono do miedegi a sua visitatione, videlicet maistro Zuam de l'Aquila et maistro Hironimo da Verona lectori celeberimi nel studio patavino, i qualli erano quivi per le vachatione. Et tandem, dicto orator non poteva varir. Il seguito intenderete.
     
      El ducha di Milam non restava di dir, et publice, che il re di Franza, compita la trieva, veria in Italia. Et le sue zente tute erano in ordine, et facea far mostre, et poneva angarie justa il solito a' soi populi, dicendo si volleva difender da' francesi. Et Marco Lippomano orator nostro, scriveva a la Signoria come el ducha haveva paura etc. Ma nostri non temeva, né credeva alcuna cossa, perché dil certo sapeva esso re esser ancora a Molins su le piacevoleze et zostre, et siben el veniva a Lion, era [758] per esser inamorato ivi et non per venir in Italia, perché, remota causa removetur effectum, perché non havendo danari, non poria venir etc. Siché di lui pocho si temeva, et tenivano certo non era per venir questo anno. Siché di trieva nulla era, né di Spagna, dapoi scrissi fin hora, vene altre lettere.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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