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      Et esso don Antonio restendo (sic) de uno et altro erore, non ha voluto fare niente; anse lo defensava et incita de fare pegio. Et videndo nui questo, et che li excessi soi mal cessavano, faceamo meter in ordine queste 2 galie che havemo equà cum altri navilii per mandar a la expugnatione sua. Et stando in tal deliberatione, havemo inteso quel che la signoria vostra ha facto, de che havemo preso singularissimo piacere, cussì per la reputation de la illustrissima Signoria, come per lo vostro honore, et cussì haveriamo a caro lo facessino fin a la total destrutione sua. Et in quel che la signoria vostra dice, nui vogliamo advertir in che la roba se trova in questa citade le qual nui tenemo in lo governo ad nome de dicte serenissime majestà, quale dicto Petro ha robate se habia da restituir a li patroni, questo è cossa che nui faremo voluntieri per lo più minimo homo dil mondo che se fosse cristiano, tanto più a la illustrissima Signoria de Venetia, a la qual [778] nui havemo in gran respeto et reverentia, per esser nui devotissimi ad essa, e per cognoscere che tale è la intention di quelle prefate majestà. Et continuando queste, questi dì passati sono arivate equà dui barche che haveano pigliato quella armata de' francesi. Per subditione che tenimo a la dicta illustrissima Signoria, li havemo fate de continente restituire, senza nulla de spexa. Et cussì faremo in tutto che de qua avanti acaderà, per esser questo nostro costume, et per li respeti predicti. Per zò la signoria vostra porà mandare equà quelli che son stati danifichati, et demostrando che roba hè robato per Petro Navaro se ha in alcuni lochi de questi che nui tenemo in gubernatione e qui in Calabria, se li faremo complimento de justicia benignamente, brevemente.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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