Ancora per dicto, se intese come Antonio Boldł cavalier, uno di do nostri oratori, era butado a lecto, et poi continuando se intendeva haveva dopia terzana. Per tanto, rechiedeva Domenego Trivixam cavalier suo collega ordine da la Signoria di quello el dovesse far, perché el Boldł andava pezorando. Et a dģ 18 ditto, nel consejo di pregadi, fo decreto che esso Domenego andar dovesse solo, et che el Boldł, non hessendo guarito, fusse in libertą di restar a Zenoa fino variva et altro per la Signoria nostra li fusse imposto dovesse far. Questo feno acciņ li oratori di Milano non perdesse tempo, et etiam per questa egritudine il nostro non restasse andar in Spagna.
Item, che Jacopo Contarini, era orator in Spagna, dovesse restar in Spagna si 'l Trivixam acadesse esser mandato altrove per tratar trieva o paxe.
[1497 09 15]A dģ 15 ditto, nel consejo di pregadi, fo preso parte, atento che la comunitą di Sebenico havesse mandato soi oratori in questa terra a impetrar potesseno, per segurtą di quella citą, far una forteza sopra uno monte chiamato Novi, mia 10 di Sibinico et 4 di l'aqua, zoč dove sono i molini, et che la Signoria nostra volesse contribuir fino a ducati 1000, di la qual ducati 600 erano ivi a questo efecto per far una forteza, non dove la voleno al presente ma altrove, et che il resto lhoro se oferivano de far la spexa, et questo fevano per esser quel loco di passo et turchi non porano pił corer chome questo anno hanno ivi facto; et cossģ fo decreto di compiacerli, et scrito Arseni Diedo loro conte dovesse farla principiar.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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