Et che il morbo haveva fato gran danno, perhoché era manchato di le persone più di 2500 tra la terra e il contado.
Item, che l'arcolto era stà pochissimo et apena era bastante per le semente, et che quella terra bisognava zercha 8000 stera di formento al mese; che pur fino hora, mediante loro citadini erano in Cicilia haveano habuto qualche quantità di formento de lì; ma che al presente si diceva era serà le trate in Sicilia. Perhò, chiedevano ajuto. Poi, quelle zente [785] d'arme nostre non bene in hordine per esservi state a li tempi cativi et col morbo. Li stratioti etiam pochi; et aricordavano il far provisione, volendo mantenir quella terra, la qual se poteva reputar fidelissima. Et è da saper, come le forteze erano tutte in man de' nostri, et de Pisa se disponeva ad libitum; ma con gran spesa. Licet lhoro facesseno li signori et altri oficii, tamen nel governo dil stato niuna cossa faceva senza il nostro provedidor et secretario. In fato di justicia, lhoro fevano ragione. Et questa cità di Pisa è stà causa di molti malli e odii che vien portati a' nostri, per caxom che temeno che non vengi sotto il dominio nostro. Era a Pisa questi condutieri: Zuam Paulo di Manfron con cavalli 250; Zuam Diedo, cavali 100; Jacomo da Sovergnam, cavalli 100; Brazo de Perosa, cavalli 100; Piero Chieregato morite, et la conduta ebbe Zuam Diedo, come ho scrito di sopra; Filippo Albanese, cavalli 80; Lazarin da Rimano, cavalli 80. In summa, cavali 690, che son homeni d'arme 172, et stratioti. Et a dì 23 septembre, nel consejo di pregadi, fo consultato questa materia con gran credenze, che poi di soto, fin qualche zorno, si saperà la conclusione.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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