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      Et che si havia deliberato di andar in campo in persona a la destrution dil principe di Salerno con li altri di caxa sanseverinescha che con lhoro tiene, videlicet do principi et tre conti e altri baroni, esso di Salerno, quello di Bisignano, el conte de Laura, el conte di Capazo et il conte di Milleto. Et che esso re poneva le soe zente in hordine, licet erano poche, et che il principe di Salerno havia fato fortifichar le sue terre, meteva vituarie e pressidio di zente a li passi et forteze sue etc. Dimandava dicto nostro orator quello pareva a la Signoria dovesse far in caxo esso re andava in campo, e s'il doveva seguir, atento che più volte ex parte dominii, justa i mandati, lo havia disconfortato di tal impresa, ma che il re stava pertinaze in la sua opinione.
     
      Item, che domino Antonio Jenaro andava in Spagna orator, dovea di brieve vegnir a Zenoa con le 2 galie, et poi lui trapassar in Spagna. Or intesa questa volontà dil re, parse a li savii de colegio non indusiar. Et a dì 29 ditto, da poi longa disputatione, scrisseno al dito orator dovesse notifichar al re Fedrigo non dovesse andar a dicta impresa, protestandoli gajardamente; et più che 'l dovesse dirli che, andando, havia in comissione di non andar con lui, perché questa non era la intention di la Signoria. Et cussì fo scrito a li colegati dovesseno persuader al re preditto non movesse novità, perché non era tempo di farlo.
     
      Da Zenoa, lettere di Domenego Trivixam cavalier orator nostro, et Zorzi Negro secretario, di 25 de l'instante.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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