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      Unde, la Signoria nostra sobvene dicti marchesi de ducati 500 et 100 fanti, acciò si potesseno difendersi. Et il marchexe Cabriel Malaspina si stava a Fosdenovo, et atendeva a difender et custodir li soi castelli. Et el marchexe Lunardo etiam di qui si partì, et a' soi lochi ritornoe.
     
      [1497 10 12]A dì 12 ditto, nel consejo di pregadi, li avogadori di comun introdusse, et fo sier Piero Duodo avogador, chome sier Marim Morexini da San Zuam Crisostomo, era stato camerlengo di comum, havia comprato danari di camerlengi per ducati 700 et quelli abuti etc., unde, fo preso di retegnirlo di largo judicio et collegiarlo. Quello seguirà di lui scriverò. [808] A dì 13 dito, per letere dil rezimento di Zara, se intese come turchi erano stati a le man con vlachi polani e gli altri, morti 30 milia cristiani et 70 milia turchi. Tamen, non fu a questo modo. Ben combateno; ma non fu sì gran rota.
     
      In questo tempo, vene notitia a la Signoria come alcuni feraresi fevano contrabandi di sal, et lo 'l tolleva a Trieste et conduceva in le boche di Po. Et fo decreto di mandar alcune barche a prender dicti contrabandieri; ma a la fine, nulla seguite. Le barche non andò, et altro non fu.
     
      A Treviso era pur qualche dubito di peste, unde fo ordinato la fiera solita farsi di San Lucha non si dovesse far, che si faceva da San Lucha. La qual fo perlongata a farla a questo novembrio a Santa Caterina. Et era in questo tempo podestà Piero Malipiero. Et ancora a Sazil si moriva da peste. Era podestà Francesco Bondimier.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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