Et a questo modo asunava assà danari; et feva lavorar a Santa Maria di Gratia a Milano; facea molte elemosine, et ut dicitur, dezuna tre zorni a la setimana.
[813]Sumario di una lettera venuta di Roma,
scrita a dì 24 octubrio.
Quel che se razona, si è che in la tregua facta, che etiam interveniva Collonesi et Ursini, se conteniva che alcun non dovesse mollestar né tuor cosse de alcun nominato in la tregua. Et per grapellestri de casa di Conti, è stà tolto una torre che già fu sua, et persa a la venuta dil roy, et possessa hora per Collonesi, li qual sentendose offesi, con meza inteligentia over licentia dil papa havevano preparati 300 homeni d'arme, cavali lizieri e bombarde per andar a dicta torre, over a qualche terra di conteschi, in defensioni de li qual se era mosso casa Ursina, per modo che questa parte de Roma verso el reame era in arme, et ogni zorno erano robati, feriti et morti quelli che veniano et partiano da la corte. Et certo che tal guerra non potea parturir se non gran mal, se non fusse stà operato, con dilligentia di chi ha il conseglio et spirito bono, che el pontifice un di questi zorni non havesse facto un comandamento a tute due le parte sub poena privationis, che dovessero levar le arme, et che la diferentia si vedesse de jure, et che contra quelli che fussero inobedienti el pontifice, aderendose a l'altra parte, procederia a la privatione. La qual cossa ha facto nasser tregua fra li dicti, et quasi conclusion de acordo. Al qual intendendose, cioché era già facto, el cardinal reverendissimo Ascanio et Sanseverin, che erano fora de Roma, con celerità sono ritornati, per mostrar al mondo che el stato de Milam faci ogni cossa.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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