El qual disse fue di ordine di la Signoria, et cussì fo lassato et riposto al suo officio. Et di queste novità el principe nostro li dispiaceva assai, per esser Domenego tutto suo.
[1498 01 09]A dì 9 dito fin 11, per lettere di Pisa di Zuam Paulo Gradenigo, perhoché Zustignam Morexini altro proveditor non se exercitava ancora molto per esser stato molto amalato, se intese come in Pisa era gran carestia di biave. Tamen, pisani constantissimi in mantenirsi et portar ogni desasio, et erano fidelissimi svisceradi di la Signoria nostra, pregando non fusseno abandonati. Et che Jacomo Sovergnam condutier nostro, con la sua compagnia et li stratioti, haveano fatto una incursion su quel di fiorentini al castel di Barga verso Luca, brusato 12 case, preso e menato via presoni 15 et 200 capi di bestie grosse, et zercha 800 de menute, et con questo butino ritornò in Pisa molto aliegri.
Item, come tramavano di riscatar Pim da Bergamo contestabile nostro era preson de' fiorentini, [854] et questo senza altro contracambio, atento la liberalità de' nostri usata quando prendevano qualche homo d'arme de' fiorentini. Et cussì, pocho da poi fue relassato etc.
[1498 01 15]A dì 15 ditto, la Signoria nostra terminò nel consejo di pregadi di donar 3000 sachi di formento a' pisani per subvenirli in questa carestia, et tra lhoro fusse partito.
In questi giorni, si divulgava de la trieva fatta tra il re di Franza et li regali di Spagna, nulla mentione facta de italicis potentatibus. Tamen, non si credeva per esser quel re di Spagna catholico, et il suo orator existente quivi più volte havia ditto in collegio che le altezze de soi regali mal si acorderiano con Franza, né fariano pace o trieva senza includere i collegati.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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