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      Li altri sono in Spagna.
     
      Item, che, a dì 26 dil passato, era intrato in Roma uno ambasador de' fiorentini, molto ben in hordine et assà honorato, perhoché li andò contra la fameglia dil papa et di cardinali. In conclusione, fue più honorato cha orator sia entrato in Roma da poi che questo papa è papa, et zà doi anni non vi è stato orator a Roma de' fiorentini. Lo nome di dicto orator era domino Domenico Bonsi doctor, huomo di grande ingegno. Et la matina sequente, ebbe audientia dal pontifice. Questo comemorò come la republica fiorentina sempre era stata obedientissima a la santa Chiesia, et desiderosa di quiete et boni italiani, et che non si ha aderito a' francesi se non forzati, perhoché, al principio di la venuta dil re in Italia mandono lhoro oratori a la serenissima Signoria de Venecia perché volevano star et esser ad uno vollere etc. Conclusive, che quella republicha non meritava li fusse tenuto Pisa citade lhoro, et che il dover saria la ge fusse restituida, perché, come vedesseno esser reintegrati dil stato lhoro, non solum sariano boni italiani, ma disposti di acostarsi et aderirsi a li potentati de Italia, et maxime devotissimi di la santa Chiesia. Perhò, exortava el summo pontifice volesse interponersi a farli haver Pisa, et maxime con venitiani, i qualli omni conatu quella difendeva etc. Unde poi, el pontifice chiamoe li oratori di la liga, zoè Spagna, Napoli, Venecia et Milam, exponendo quanto dicto orator fiorentino havia narato, inferendo saria buono far sì che fusseno boni italiani et darli Pisa.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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