Et per tanto, il suo signor confortava questo illustrissimo dominio a voler pronersi (sic) di questo adatamento, et sub nube, diceva a la restitution di Pisa.
Et cussì exposta dicta ambassata per el principe al consejo di pregadi et disputata la risposta, fo decreto di risponderli in questo modo, videlicet. Che 'l stesse di bon animo, che eramo avisadi non era per venir esso re; ma venendo, si faria dal canto nostro etc. Fo disputatiom a dì 12 in pregadi, e steteno fin hore 3 di note.
Noto. Chome in questi zorni a Muran una caxa di Bernardim da Riva q. sier Vinzilao se brusoe, et la voleva vender a Zorzi Balarim verier per ducati 500, et si pensò dimandar a la Signoria ducati 1500 al sal, da poter fabricar la dita, chom'era il consueto dar a quelli achadeva incendio per poter rifar le caxe. Unde, fu preso nel consejo di X con la zonta, che de caetero non si possi più dar danari di la Signoria ad alcun, ni per incendio ni per naufragation, sub poena etc. ut in parte.
[1498 02 16]A dì 16, si partì Nicolò da Pexaro va proveditor di l'armata. Portò ducati 14 milia, ut dicitur, per Candia, per armar galie.
[1498 02 13]A dì 13, acadete la note sier Bernardim Valaresso q. sier Batista, volendo andar a caxa sul ponte del Fontego per andar a San Zuam Crisostimo, cazete zoso in aqua et si anegò. Unde, fo provisto di meter ferri da le bande.
In questo tempo, il signor Sigismondo de Este, fradello dil ducha di Ferara, maridoe soa fiola nel conte Guzon de' Contrarii, qual è zentilomo nostro. E nota, il signor Sigismondo fiol dil ducha di Ferara è a soldo col ducha di Milam.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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