Or questo signor de Alepo se ne venne, et fece acordo con una parte di Damasco chiamata Chubeibathi, et il diodar vene a campo a Damascho, et brusò il borgo di Sagor, ch'è l'altra parte contraria, et cussì si acampò a la terra. Quelli di la terra, zoè sagorini, reduti insieme, valorosamente si difendea, et più volte feno scharamuze, et ne fo morti di quelli del diodar zercha ... et di sagorini feriti assai, adeo tutta la terra era su le arme, le porte serade, et il castelam dil castello, col caschi, haveva fatto ruinar alcune caxe atorno il castello, per [879] poter bombardar inimici in caso obtenisseno la terra. Ma sagorini e schiavi fevano il dover sopra le mure, et per contentar sagorini dil danno lhoro, era stà dato il bazaro di le Tachie et il bazaro del Picho, i qualli lo haveano messo a sacho. El consolo nostro stava serato in caxa con altri merchadanti, con gran pavento de non esser robati e morti, et tutti merchadanti franchi haveano tolti certi magarbini in caxa per la lhoro difensione, et mori et bona parte de' nostri haveano messo le marchadantie in Can de Tenen loco securissimo. Altri non le haveano mosse di caxa; ma le scondevano meglio poteano. El signor di Gazara et il signor di Baruto erano col diodar grando, et par il signor di Gazara era stà ferito, el qual fue causa di sublevar tal cosse.
Item, che al mastabè dil soldam, fuora di Damascho, si ritrovava il signor di Alepo, et non voleva intrar in Damascho perché aspetava la vesta dil signor soldam, la qual di zorno in zorno si aspectava zonzesse, perhoché comproe questa signoria di Damascho per ducati 100 milia, et doveva intrar uno zorno de codoma, et che intrato che 'l fusse, si cesseria tutte queste novità. Siché, etiam in quello clima sono gran garbugii, et intervenendo alcuna cossa, saria gran danno a la nation nostra.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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