Et a hora che la Signoria à speso più di 300 milia ducati per dicta cità, vorebeno fusse restituida a' fiorentini. Per la qual cossa, molte consultatione si fanno nel senato. Tamen, fin qui tutto el senato è di opinione di mantegnir la fede data di servarli in libertà.
In questi giorni, a Gienoa si mutò comissario per nome dil ducha di Milano, in locho di domino Coradolo Stanga prothonotario, el qual era stato a Zenoa commissario anni 9, havia di provisione dal ducha ducati 500 a l'anno et da' zenoesi ducati 150. Or essendo stato assai, pregoe el ducha volesse mandarvi uno altro, et cussì vi mandoe Francesco Fontana, uno de' suoi consiglieri, olim stato orator quivi.
El marchexe di Mantoa, ritrovandosi molto mal contento di esser casso di capitanio di la Signoria nostra, non sapea che farsi. Si stava a Mantoa, et in questa terra teniva il suo orator domino Beneto Tosabecho. Et pur sperava esser ritornato in gracia et restituito ne la pristina dignità, perché venitiani non haveano capitanio niuno general, ma solum governador el conte di Pitiano che stava in brexana, et subito casso el marchexe, ditto conte veniva pagato a la camara di Padoa, cussì come era pagato ditto marchexe. Or perché questo marchexe era asueto di mandar uno bellissimo presente da carlevar a la Signoria di molte salvadicine, in questo anno non mandoe, licet, chome intisi, el volesse mandar, et mandò sottoman dal principe et altri primarii soi favoriti a dimandar si, mandando il presente, saria acetate. Li fo risposto non mandasse; che non saria aceptato nulla.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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