Ma poi nostri, parseguitandoli li incalzò fino su certi monti altissimi, et presenoli de dicti fanti. Da poi, nostri scorseno da fino a Pessa et Montecarlo, et nulla trovorono, per esser stà scorsizato altre volte et tolti quasi tutti quelli bestiami di quel paese, in modo che non si trova quasi nulla. Et cussì nostri se ne ritornò colla preda predicta de' luchesi, la qual restituita a li dicti luchesi, et acceptono questo in grandissimo servitio, et ringratioe molto li proveditori nostri di tal servicio ricevuto.
[1498 03 22]A dì 22 ditto, vene uno gripo di Candia in gran pressa, con lettere di 14 fevrer di Andrea Cabriel ducha et Hyronimo da cha' da Pexaro capitanio di Candia. Come erano advisati el Turco preparava grande armata, come haveano per avisi di Constantinopoli di 14 zener le più fresche. Et feva armata di velle 300, e havea retenuto tutti i navilii in streto, né se intendeva dove avesse ad andar. Si judicha per la Soria. Et perché in Candia erano mal in hordine, rechiedevano munitione et qualche ducato per star provisti, et artigliarie etc. Tamen, nostri feno pocho conto né feno altro pro nunc.
Item, de Alexandria, de ultimo decembrio. Come schiavi erano più divisi cha mai, et che il soldam regna pur ancora, et che di necessità convien seguir gran tajata, siché, andando de lì el Turcho, saria gran danno. Tamen di marchadantie erano stà fatte assai per nostri; le specie pur erano in gran precii.
Item, dice dil fuzir dil diodar per li signori mandatili contra dal Cajero per il soldam con schiavi 2000, come per via de Damascho se intese.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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