Vene con lui Alvise Barbafela secretario del Zorzi a Napoli per sua segurtà, et li fo mandato contra molti patricii, et Polo Capelo cavalier nomine dominii a Malamocho li fece le parole, et vene poi in calle di le Rasse a cha' Dandolo nel soler di sera. Et quella sera li fo facto le spexe, et poi li fo dato ducati cinque al zorno per farli le spexe, et la domenega, a dì 8, fo dì de l'olivo, non ussite di casa, ma li fo mandati per la Signoria alcuni cavalieri a sua visitatione. El luni veramente, a dì 9, andoe a la Signoria accompagnato da alcuni patricii, et in collegio coram principe, expose tre cosse. Prima: come era venuto a ringratiar la illustrissima Signoria nostra di quello havia operato per lui, et averlo fato compagnar dal suo secretario fino fuora dil regno et dil stato suo lassato al re Fedrico. Segondo: offerirsi ad ogni beneplacito, notificando haver 50 homeni d'arme et 200 cavalli lizieri. Tertio: notifichar che tutti li baroni dil reame erano dedicati a questa serenissima Signoria, et che con puocha spexa, tenendo le terre si tien in Puja, si potrà rehaverli tutti ad ubedientia, perché il nome veneto de lì è molto adorato. Et per el principe li fo risposto sapientissimamente, et molto carezato. Et a dì 10 fo nel consejo di pregadi disputato utrum se [929] si dovea darli conduta et stipendio, vel ne. Quello fu preso, nostri comandono credenza. Et a dì 11, la matina, andoe a la Signoria a tuor licentia che volleva partirsi per andar a Sinigaja. Et cussì da basso hora si partite, et andoe a Chioza, demum verso Sinigaja.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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