Ritorniamo al populo che era pur bona parte atorno il monasterio preditto, et tutta la terra era in arme, et dicitur che per tre volte quasi fono roti videlicet gli Arabiati da li Pizocharoni. Tandem, a hore 6 di notte, ebbeno la vitoria. Introno in el monasterio, preseno fra Hironimo con fra Dominico da Pesa et fra Silvestro da Fiorenza et uno altro, in tutto 4 frati, et quelli menono a presentarli a la signoria. Quello seguirà, scriverò poi. Questo frate Hironimo era doctissimo, di età di anni ... di l'hordine di predicatori, di patria padovano di la Saonarola, et chiamato di Ferara per esser ivi nato, et fiorentino per esservi a Fiorenza quasi educato. Huomo di gran cuor et ingegno. Se impazava in stati, tamen di la Signoria nostra sempre ha parlato reverentemente; ma dil pontifice ditte gran mal, adeo era excomunichato. Et lui non temeva, imo, con l'hostia in mano consecrata, in questi giorni parlando al populo disse: "Io ve digo la verità, et si non la digo, questo Cristo non la dice lui, che è quello che mi fa dir etc." De his hactenus.
[1498 04 11]A dì 11 ditto, Tomà Zen cavalier electo proveditor a Pisa partì di questa terra, andato a Padoa a tuor li soi cavalli per n.° 6, et ivi era parte de li stratioti. Et li fo mandato danari acciò chavalchaseno, et verso Pisa andoe. Et fo dato li danari da far li 1000 fanti a Pisa bisognando, perhoché, per più vie, sa intendeva fiorentini se ingrossava, et volevano vegnir a la campagna et dar il guasto a li lochi de' pisani. Perhò questa presteza fue necessaria.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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