E tutta la Elemagna contribuisse et le terre franche.
[1498 04 30]A dì ultimo april, il ducha di Milan, inteso la morte dil re Carlo di Franza, mandò in Franza domino Lorenzo di Orpheo.
[951]Copia di una lettera a Gismondo Naldi di un fratelo di misier Nicolò Dedi,
che è uno de li examinatori del frate.
Per satisfarvi de la voglia che havete de intendere delle cosse di questo scelerato frate, vi adviso come, secondo intendo di buon luogo, et da chi potete stimare, che lui voleva farsi el primo del mondo, et teneva questo ordine. Col mezo di nostri citadini, haveva praticha con signori re di corona, cioè col re di Franza, per mezo di Nicolò del Nero et Simone suo fratello, et per favore di quella majestà prometeva che si reharebbe Pisa, et che pare che quel re, sotto colore di redurci con la lega, più et più mesi fa cerchava a quest'altre potentie che Pisa tornasse a noi. Et col re d'Ingalterra haveva praticha streta per mezo di Francesco del Pugliese. Et con lo imperatore, per mezo di Giovanni Cambi, non quello ebe mozo el capo, ma uno altro che ce n'è. E col re d'Hungaria, per mezo di un suo ferarese amico, che non so el nome. Et col favore di questi re, voleva fare nuovo papa et religione, con molte scelerate parte che non vi dico; ma questa è la substantia. Essi da poi lecto el processo nel gran consiglio, et si trova voleva redure lo stato de Firenze facto a suo proposito col consiglio, et di poi fare un dogie, cioè Francesco Valori, con molte circonstantie. Et de lo intrare nel fuoco, non fu mai sua intentione, et fece ordinare el fuoco a Lanfredino uno di signori, et fecelo far grande solamente per sbigotire el frate di San Francesco.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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