Et a dì 6, a hora di vesporo, ritornorono a Pisa con dicta preda, et animali in gran numero apresso 2000, senza alcun danno, et ringracioe molto Zuan Paulo di questa preda li haveano facto haver. El proveditor, fino a dì 6 non era venuto. Si aspectava la sera; sarà restato a Vico o Cassina per sopraveder etc. Li stratioti non erano ancor zonti, con li qual erano Zenoa. Et per quanto intendevano, erano zonti a Castelnovo in Grafignana dictione dil ducha di Ferara, et per lhoro scorta li fo mandato di qui Hironimo Zenoa capitano di Rialto, et per pisani Gorlin contestabele con alcuni fanti n.° 300 a li passi streti, et li aspectavano a dì 7 che zonzerano a Pisa, perhoché haveano passato Barga, dove pur era qualche pericolo. Erano dicti stratioti cavalli 380, molto ben in hordine, come etiam per lettere di Bernardo Bembo doctor et cavalier vicedomino di Ferara se intese, et don Ferante li andò a compagnarli fuora un pezo in hordine con le sue zente, videlicet parte.
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Et a dì 7, dicti stratioti 300 zonseno a Pisa a salvamento senza alcuno contrasto de' inimici, et con gran jubilo di li poveri pisani, vedendo l'ajuto li danno la Signoria nostra. Et dicta nova dil passar et zonzer, zonse a dì 12 dicto qui.
Et tornato Thomà Zen a Pisa, vene a parole Zuam Paulo Gradenigo con lui et li rispose apertamente. Et questo fu perché senza licentia soa havia mandato ditta zente a far questa preda, et etiam in quello che comandava dicto proveditor Zen pareva Zuam Paulo non lo obedisse.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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