Ma stratioti non stimono. Fono a le man, et riportono la victoria justa la probità lhoro, et presentono le teste al proveditor, e fé presoni e morti numero 50. [960] Et come si have che molti cavali di Viteli erano partidi de' fiorentini et andati verso le terre di Orsini in lhoro ajuto, ch'è una bona nova, et sono non picol numero, et si segue fiorentini resterano disolati.
[1498 05 11]A dì 11, vene lettere di Domenego Trivixam cavalier orator nostro in Spagna; ma molto vechie de 18 marzo, et perché niuna cossa era di conto, mi passerò su brevità.
In questo zorno, Zorzi Negro secretario nostro stato su quelle deferentie di confini con il re di romani, ritornoe in questa terra. Ma è da saper che li signori di Agresta vicini a Riva stati sempre con la Signoria nostra, al presente si aderino con dicto re, et si fece lhoro homeni.
Da Milan vene lettere di 8 di questo. Come l'orator nostro, abuto l'aviso di la lettera dil re di Franza a la Signoria et di la creation di oratori, andoe a trovar il ducha. El qual era, per esser marti suo zorno deputato che quello dispensa tutto a Dio, et era in Santa Maria di le Gratie, né non suol dar audientia nisi per gran cosse. Or l'orator nostro ivi andò, dicendo haveali da parlar di cosse importante. Et li dete audientia, e inteso il tutto, li parse da novo molto, dicendo non poteva far di mancho di non laudar tuto quello feva la illustrissima Signoria; ma pur nel far di questi oratori, si doveva haver consultato con la liga etc. Siché è da considerar la ge savesse molto acerba, et verba.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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