[968] A dì dito, si have lettere di l'orator nostro al re di romani. Come sua majestà atendeva a cavalchar a la dieta che si faceva verso Bergogna, et per quanto pareva, esso re voleva al tutto Pisa, et che nostri non se impazasse. Demum, tratava di adunar danari per far guerra a' francesi per causa che 'l re non havia voluto render le terre el teniva di suo fiol ducha di Bergogna, et questo anno dovea renderle, come par per li capitoli fati a Salins. Et per tanto, dicto re di romani cerchava trovar danari, et volea ducati 200 milia. Lui meteva ducati 75 milia, et volea da la liga el resto. Et cercha questa materia, conferite con l'orator nostro, perché li oratori di li altri erano contenti per la sua parte di contribuir. Manchava saper l'opinion al re di romani preditto di la Signoria nostra.
Da Milano. Come el ducha fece intender con ample et onorifiche parole a l'orator nostro, chome per haver gran obligation a la Signoria nostra et amor, havia terminato di decorar Marco Lipomano orator nostro di la militia el zorno di la Sensa a vesporo. Et quello recusoe alquanto dicendo non se convegnir a lui, tamen fu poi contento di acetar. Et cussì, fo fato come dirò.
[1498 05 28]A dì 28 dito, fo pregadi. Vene avisi di le cosse di Fiorenza. Come, a dì 23, la vezilia di la Sensa, frate Hironimo con li compagni fono brusati, et fra Hironimo fo brusato vivo, et fra Domenego da Pessa et fra Silvestro fiorentino fono posti con catene che li strangolono avanti il foco li brusaseno. Et questo è mirum, che dicto fra Hironimo, el zorno di la dominica di l'olivo, ch'è principio di passione, fue preso, et la vezilia di la Sensa passoe di questa vita.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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