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      Da Pisa nulla da conto si havea, salvo che nulla da poi la vitoria feno. Si scusavano li manchava munitione, et polvere et altre cosse etc.
     
     
      Copia di una lettera scrita per pisaniai lhoro oratori a Venecia.
     
      Antiani et vexillifer justitiae civitatis Pisarum.
      Magnifici oratores, salutem. Idio, per sua infinita clementia et bontà, non mancha mai mostrare la sua misericordia, non havendo riguardo a' peccati nostri. Come intenderete per altre nostre che saranno con queste, circha 600 cavali di stratioti et balestrieri, fra' quali era lo strenuo Ranieri de la Saxeta, erano itti in marema per fare preda. La quale [974] andata presentita da li inimici, si missono tutti ad hordine cole lhoro genti, così a piedi come ad cavalo, per impedire la via a loro ritorno, quale era con grandissima preda de bestiame. Et tandem, stamani, questo magnifico proveditore misier Tomaso, presentito il preparamento facto da li nimici, andò con tutto il resto di le genti che erano qui al socorso dei dicti stratioti, li quali s'erano già afrontati con li nimici, et stavano non senza qualche pericolo. Et gionto dicto proveditor, assaltò li nemici, et finalmente, durato un pezo la bataglia, misseno dicti inimici in fuga, et puntato lhoro adosso li rupeno et hannone morti più che 500, presi et morti più di 140 homeni d'arme, fra quali è il conte Lamberto fratelo del conte Renucio, e 'l signor Otaviano da Faenza, uno condutiere da Cesena, il gran Guerieri francioso, et Johanni da le Vechie et molti altri caporali.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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