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      Or fu preso di scriverli che 'l mandasse uno in questa terra a tramar con ampla comissione di concluder. Et questo secretissime fo comandato credenze in pregadi.
     
      Ancora, nostri haveva praticha col ducha di Urbino per condurlo, et col signor di Piombino, et cussì volevano esser in hordine et mantenir l'impresa pisana.
     
      Accadete, che fu trovata per li fameglii dil ducha de Milan, vicino a santa Maria Zubenigo dove habitava l'orator dil ducha di Milan, una puavola in forma di seracino, apichata a una forcha. Et ditto orator per questo tene el suo signor esser inzuriato, perché ha il cognome di Moro. Unde si lamentò a la Signoria et fu comesso a li cai dil consejo di X, et inquirito, non fu nulla, et alcuni puti jocando havea fato questo. Et cussì fo expedito.
     
      [1498 06 27]A Verona, a dì 27, acadete uno caso assà oribele, che uno fiol di Bortolo de Lacise nodaro ferite suo padre a morte, et Hironimo procurador suo fradelo, volendo riprenderlo, quello cazò man a una partesana, et etiam quello amazoe. Aduncha, il padre e fratello amazoe. Et Jacopo Lion podestà nostro lo fece pigliar, et posto in prigione formano il processo. El qual dicitur è mato. Ancora acadete che uno sbiro si tajò le cane di la gola per disperation di povertà, el qual era con mal franzoso.
     
      Zuam da la Riva ancora non era partito di Verona per andar con la sua conduta di cavalli 100 a Pisa. Havea tochato danari; ma non havia fato mostra et a dì 30 la dovea far a Verona. Conclusive, era mal in hordine, sì di cavalli come di zente, ergo, etc.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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