Da Roma. Vene lettere di Hironimo Donado dotor orator nostro. Chome el pontifice, el zorno di San Piero, non fu fuor di palazo per non se sentir bene.
Item, che Orsini et colonesi seguivano le discordie lhoro, et par che colonesi haveano tolto a Orsini Palombara, siché erano su le arme.
Item, la praticha dil signor di Piombin andò in fumo, perché si acordò col papa, videlicet era suo soldato, et manchava uno anno, el qual era in libertà di dicto signor di Piombino che haveva praticha di acordarsi con nostri, et a hora par sia rimaso d'acordo col papa, con la condition di l'anno passato. El cardinal Borgia legato apostolico si partì di Roma et andoe a Perosa per adatar quelle discordie et parte, le qual erano tutavia su le arme, videlicet Odi et Bajoni.
Da Milano. Come, a dì 30, il sabado da matina, li oratori nostri andavano in Franza introno in Milano. Li vene contra prima mia ... Marco Lipomano orator nostro, poi a la porta di la terra era el signor Galeazo di Sanseverino locotenente ducal con molti cavalli, et acompagnò dicti oratori a l'hostaria, dove era stà preparato lo alozamento lhoro a spese soe perhò. Et dismontati, da poi disnar andono a l'audientia dal ditto locotenente; demum la matina partino per Biagrassa per andar a Casal loco dil marchese di Monferà, poi in Aste et solecitar il lhoro viazo. Aduncha, solum uno zorno steteno in Milano, et el ducha era verso Mantoa.
[1008] Et per avisi abuti di Zuam Dolce secretario nostro in Savoia, se intese chome de lì si havea di Franza che il re havea pur fantasia a le cosse de Italia, maxime al stado di Milano; ma per questo anno, per esser nuovo nel regno, non si moveria.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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