Ma volendo mandar danari, quando nostri vedesse qualche effecto vero, forsi si adeririano, perché sempre costume nostro è di voler quello fusse il dover.
[1498 07 10]A dì 10 ditto, in pregadi, fo astreto le do decime prese al montevechio che si dovesse pagar per tutto il mexe a li governadori, altramente fusseno mandate a le cazude, e fate pagar con pena.
Item. Si have lettere di li oratori nostri vano in Franza. Chome erano stati a Casal visti et ricevuti da quel signor marchese et dal signor Constantin Arniti con grandissimo honor. Li andono contra cridando Marco, Marco. Li presentono le chiave di la terra etc. et le parole lhoro usono a l'audientia. Conclusive, quel marchese e stato di Monferà, è tutto marchesco.
Item, come andono verso Aste da Zuam Jacomo Triulzi, el qual li vene contra mia 6 con molti cavali et fanti, et con gran onor et dimostration di benivolentia. Et intrati in Aste, a lo alozamento lhoro deputato era l'arme dil re, San Marco et di oratori et non altre, et l'arme dil re inquartate con San Marco, et che li fece le spese. La sera li feno una festa con alcune damisele. Conclusive, li feno grandissimo honor, et poi li disse haver comandamento dil re di honorar diti ambasadori, et che era propinquo uno araldo che veniva per acompagnarli fino a Paris et farli far honor per tutta Franza. Demum, scrisseno di alcuni consulti, et mandono certi sumarii.
Et in questo zorno, fu fato la comission lhoro di quello havesseno a dir al re. Primo: congratularsi di la sua creatione et dimostrar a sua majestà quanto venitiani erano stati et volevano esser sempre in bona amicitia con esso re, et similia.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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