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      Dice, Camallì ha ditto che, come l'à risposta dil Signor soldam dil presente, vol andar a la volta di Barbaria. Chi dice l'à comandamento non far dispiacer a' venitiani, zenoesi, rodiani e fiorentini. Dio ne guardi di andarli in le man. Le cose soldanesche sta cussì, pacifice al Cajaro. Fo ditto, zà qualche zorno, che l'era stà roto el diodar grando ne le parte d'Alepo per le zente dil soldam; poi non se ha ditto altro. Non sapemo nulla con verità. In Alexandria, a dì 4 zugno 1498.
     
      [1498 08 10]A dì 10 avosto, el zorno di San Lorenzo, per esser consuetudine di farsi la fiera a Mestre dove [1034] tunc era podestà et capitanio Andrea Foscarini, parse a li provedadori sora la sanità che la non fusse facta, et scriseno non si dovesse far rispeto dil morbo. Et donoe ducati 25 al palatier per la sua regalia.
     
      Item, morendosi a Vicenza, fono banditi quelli di Vicenza che non venisseno in questa terra. Tamen, a Vicenza non ne moriva molti. Etiam di Teolo di padoana etc.
     
      [1498 08 11]A dì 11 fo pregadi. Vene lettere di Franza di li oratori nostri, date a dì 26 a San Martin, zornate tre da Lion, videlicet più verso Paris. Advisava la Signoria come acceleravano il lhoro camino, et per quanto haveva da Zuam Piero Stella secretario nostro di 30 da Paris, come el re havia deputato do caxe regal a la habitatione di dicti nostri oratori, zoè la caxa fo di re Alvise, et la caxa fo di re Carlo. Et havea deputà la regia majestà franchi 50 al zorno per spexe, che son ducati 25, cossa insolita far da' francesi, che mai consueta far spexe a orator nium.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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