Et come el re non era in la terra per esser andato fuora di Paris a la caza, over paissa (sic) et haveva lassato l'hordine che fosseno honorati, et di lì doy zorni sua majestà saria in Paris et li daria la audientia. Tamen, da li oratori predicti niuno aviso si havea ancora, et molti si meravigliava di la indusia, perché in zorni 10 da Paris a qui pol venir avisi, et era zà passato 15 fino a dì 20, et niente se intendeva. Si dubitava el ducha di Milan non havesse fato intercepir le lettere, o amazar il corier. Il seguito scriverò.
Da Pisa, a dì 29 vene lettere di 13. Dil zonzer a dì 12 di Zuam Griego passato a Barga senza dificultà. Che nostri erano pur in borgo di San Marco. Atendeva el proveditor concluder con el signor di Piombin.
Item, i nimici stevano a Pontedera et Chalcina, ut supra. Non si erano mossi, et che erano mal pagati, siché speravano si disolveria, et con desiderio nostri aspetavano il ducha di Urbino etc.
[1498 08 19]A dì 19 avosto, fue in collegio a la Signoria uno messo dil signor Frachasso et Anton Maria di Sanseverino, a notifichar la sublimità sua chome haveano electo podestà di Cittadella uno nostro zentilomo per anni do, videlicet Alvise Minoto fo di sier Jacomo, el qual tunc era mio collega signor di note. Et perhò pregava la Signoria volesse esser contenta di tal electione, et dar licentia al prefato patricio di aceptar. Et cussì fu concessa. Eravi podestà uno paduano Antonio Boromeo dotor, et da poi che Citadela fue donata a' severineschi, non è stato più per podestà alcun nostro zentilhomo.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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