Da Milano. Come el ducha mostrava voler andar fuora di Milano, over a Novara dove havea mandà 100 homeni d'arme a custodia et li feva far una citadela per più forteza, over a una Santa Maria di Monte, et andava senza li oratori. Tamen, si crede non andarà.
     
      Item, che non andava il conte di Cajazo a Fiorenza, perché fiorentini li haveano mandato a dir non voleva più zente, ma danari. Li bastava. Questo feno dubitando di lui che non facesse etc.
     
      [1048]Copia di una lettera venuta di Franza che nara la intrata di nostri ambasadori a Paris,
      scrita a sier Hironimo Malipiero fo di sier Jacomo,
      per uno Bernardino di Crema seschalcho di domino Nicolò Michiel orator.
     
      Magnifice etc. Venere, a dì 3 avosto, siando noi partiti da Stampes per andar a Paris, incontramo la majestà di la olim raina ad una vila dimandata Zatris, al qual loco non potemo noi haver lozamento, et questo per esser tutto da li cortesani de la regina occupato. Ne fo forzo transir più avanti, tuta via piovando, per andar a uno loco dimandato Monarino. Al qual loco andando, incontramo la regina in una chareta di cuoro coperta, in la qual stava sua majestà et la figlia di la majestà dil re di Napoli. Et in mio judicio sono ambedoy bellissime. Et herano acompagnate da molti domiceli a cavalo et alcune veterane done pur in careta, con moltitudine di cavali quali omni hora la corte seguitavano, donde calchulando, se judicha fosse da cavali 3000 omnibus computatis, sì charete come etiam cavali. Al qual luogo de Monarino, per la moltitudine de' dicti, non potemo haver lozamento, donde costreti da necesità, non guardando a pioggia ni note, ne fo forza cavalchar ad uno loco chiamato Longimio, al qual in 6 hostarie con gran fatiga fomo alozati senza li chariagii, et lì dimoramo infin a la domenicha.