Il primo per far bona guera al ducha de Milano, et questo licet suo cugnato sia, per esser stà el ducha causa di farlo cassar, lui li farà grandissima, et confina con lui; poi è su le arme. Demum, venendo il re di Franza in Italia a tuor il stato de Milam, non volendo etc. se li possi obstar volendo nui; poi etiam, perché el conte di Pitigliano, che era in brexana, finiva questo altro mexe la sua ferma; tumultuava; voleva novi capitoli. Siché, molti li piaceva. A l'incontro, ne era opinione, che havendo fato quello havia una volta, non si havia più da fidarsi, poiché a li bisogni ne abandoneria, come sempre ha fatto casa di Gonzaga a questa Signoria. Demum, el voria titolo di capitanio, et facendolo, el ducha de Urbin che spiera portarsi sì bene che con tempo potria esservi et zà va a quel camino, licet giovene sia; poi el conte di Pitigliano haria per male, et Zuam Jacomo di Triulzi ha zà auto la promessa di capitanio. Siché, undique sunt angustiae. Et per concluder, fo disputata nel consejo di X. Quello seguirà noterò. Et par si praticha per via di uno heremito tutto dil marchese, poi etiam Antonio di Ruberti che steva a Mantoa vene qui, etiam Zenoa capitanio di Rialto et tutto dil marchese fue mandato molto repentinamente a saper dal dito signor una risposta, el qual si divulga vol dar la moglie e figliuoli ne le man di la Signoria, et le forteze. Quello seguirà, scriverò. Unum est che per le chiesie fu mandato a far oratione, et maxime a' monasterii di done religiose.
[1498 09 13]
| |
I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
|
|
Milano Franza Italia Milam Pitigliano Gonzaga Signoria Urbin Pitigliano Zuam Jacomo Triulzi Antonio Ruberti Mantoa Zenoa Rialto Signoria
|