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      Item, haveano armato 2 fuste con le zurme di le nostre galie, le qual le haveano mandate fuori a la Foze.
     
      Et non voglio restar de scriver, come Piero Duodo proveditor a Pisa havia una mala fama, e tutti si lamentava et de pusilanimo et pocho governo. Et tutta la terra et il consejo di pregadi havia voluto fusse proveditor Thomā Zen cavalier, che fo rimandato per lui per esser huomo magnanimo. Tamen, el povero patricio era a posta dil consejo di X. Andava ben per la terra, tamen non era expedito. Non si poteva provar ad alcuna cossa, et tutti mormorava. Et zā fo mandato a Pisa Bernardin di Ambrosii secretario nostro a formar processo per il consejo di X contra di lui, el qual nulla trovoe, nisi esser colerico. Et cussė vano le nostre cosse. Ma lasciamo andar questo, et a la descrittone di altro [1100] veniamo, et dil successo di le zente doveano andar verso Pisa, overo adosso di fiorentini, et ajutar Piero di Medici.
     
      Da Ravena. Si have lettere di Jacomo Venier, proveditor nostro. Come in quella matina si partiva per andar a Faenza a portarli tutti li ducati 6000, justa l'acordo fato, et che, per avisi abuti di Forlė, che l'era morto Zuam di Medici fiorentino fratelo di Lorenzin, ch'era favorito di quella signora, et che Frachasso, ch'era a Codignola, immediate con 15 cavali era cavalchato a Milano, ad quid non si sa. Et per avanti, fo divulgato si tramava assā madona di maritarla nel signor Galeazo suo fratello, perhō, non saria gran fato fusse stā facto acelerar la morte a questui.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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