Or apropinquato, fo dimandato si dovesse render perché il magnifico Juliano vi era ivi. Et li custodi, inteso, volseno vederlo, et immediate li aperseno le porte cridando: Marco, Marco, Palle, Palle, ch'è il cognome de' Medici. Et cussì introno esso Juliano et nostri in dicta forteza, et il comissario andoe via de lì in uno altro castelo. Et che havea inteso come fiorentini havea fatto comandamento a zercha 5000 di ditta valle a lhoro sottoposta che dovesseno ostar a dicte nostre zente, et niun contra Medici si voleano [1110] muover. Et questo è optimo signal, che Medici intrerano in Fiorenza.
Item, che Modiana loco di fiorentini ivi propinquo, haveano mandato soi messi a volersi render. Et dicto Juliano scrisse che non havea danari, et per la Signoria nostra in questa sera li fo mandato ducati ... Adoncha, ditta nuova fo optima, et di contento di ogniuno.
In questo medemo zorno, vene lettere di Pisa di 19, de li proveditori nostri. Come le cosse non andavano bene. Che in quel zorno, inimici, havendo per avanti fato uno ponte su Arno, erano passati et Paulo Vitelli con tutto il campo si andava ad acamparsi a Cassina, ch'è di qua di Arno. Et licet el loco fusse munito, vi era Jacomo Sovergnan condutier nostro di 100 cavali, Gregoliza et altri capi con stratioti 300, et fanti, tamen, dubitavano perché di niuno si poteano oramai fidar. Et che pisani erano molto mal contenti. Or parse al collegio di mandar per Zuam Paulo Gradenigo, era electo proveditor di stratioti e col ducha di Urbin, atento la probità sua et che la signoria di Pisa havea scrito una lettera al principe nostro pregando dicto Zuam Paulo fusse mandato ivi perché erano certi opereria molto bene: et cussì terminono di mandarlo a Pisa.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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