Item, come Piero di Medici la notte era partito con li cavali lizieri et fanti per andar a Marati, dove [1114] era Juliano suo fratello, et insieme andar a la cacume dil monte di dita Valle di Lamon, el qual abuto, come haverano per non esserli obstaculo, tegniva di tutto esser vitoriosi.
Da Pisa, etiam vene lettere di 21. Dil zonzer di la galia venuta di Zenoa con polvere di bombarda, salnitrii, piombi etc. ch'è stato optima cossa. Che i nimici non erano mossi; ma pur si divulgava voleano andar a campo a Librafata. Et cusś poi, il zorno sequente vene lettere che, a d́ 23, erano mossi i nimici di Vico, et andavano per acamparsi a Librafata. Tamen, dentro vi era 1000 fanti et artillarie et vituarie. Quid erit scibis.
Dil ducha di Urbin, ho scripto di sopra come cavalchava per intrar in Val di Lamon, et Piero di Medici era aviato per Marati a trovar il fratello per veder di haver et pervegnir la sumità del monte. Tamen, intendevano i nimici fevano molte provision per venirli contra etc.
In questa matina, nel consejo di 40 criminal, li avogadori di comun Andrea Zanchani, Lorenzo di Prioli et Polo Trivixam cavalier, menono sier Nicoḷ Michiel q. sier Nicoḷ teniva banco di cambiar ducati in Rialto, cum sit che la matina avanti, havesse ferito in palazo uno comandador, che 'l fusse condanà a star uno anno in prexon, et pagar ducati 100. Siché fo condanado. Era homo etiam di mala fama.
In questo zorno, nel consejo di pregadi, fono electi 5 savi ai ordeni, sier Bortolo di Prioli, sier Marco da Molin, erano savi ai ordeni, sier Faustin Barbo, era cao di 40, sier Vetor Capello et io Marim Sanudo, era tunc signor di note.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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