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      Vene domino Machario orator dil ducha di Urbin, qual per nome dil suo signor, espose la tardità di le provvision; et per il principe li fo risposto sapientissime et satis.
     
      In questo consejo di pregadi, si redusse el consejo di X in cheba per lezer lettere di Roma, et poi uscito, fo posto di risponder a li oratori in Franza, e tutto il collegio vene unito, et cussì fo expedita l'opinion nostra.
     
      Da Roverè. Vene lettere di sier Nicolò da cha da Pexaro, podestà nostro, date adì 1.°, con certi avisi di le cosse de Yspurch; et come de lì era fama il re di romani dovea venir a la zornata con francesi verso Bergogna.
     
      Et fo leto una lettera di Piero di Medici drizata a Piero di Bibiena suo secretario, era qui. Come lui vol passar Marati et andar a tuor el liogo. Et è chiamato di là da' soi partesiani et da' molti che non si pol scoprir.
     
      [1498 10 07]A dì 7 ditto, in collegio, vene lettere di campo di Marati, come quella impresa era a mal cammino, se non si provedeva. Dimandavano fanti e artilarie, bombardavano pur la rocha, ma quelli dentro si reparava. Et lettere di sier Piero Marzello, date apresso Faenza, come el ducha di Urbin si dovea levar. Di Ravena: quel podestà benissimo si portava, et atendea a tuor l'impresa di Galiada, et Jacomo Sacho da Sojano era molto nominato. Or li padri di collegio erano di mala voja perché le cosse non andavano bene, et in le decime non era stà scosso fin questo zorno ducati 2000, et tamen era stà in pregadi exortato a tutti dovesseno andar a pagar, atento li bisogni di la terra.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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