Qual etiam fra do zorni dovea partir.
[1498 10 08]A dì 8 octubrio, in collegio, vene lettere di campo [20] da Marati, ma nulla di conto. Et di sier Piero Marzello proveditor apresso el ducha di Urbin, qual pareva quel signor si dolesse di quello di qui era divulgato sopra le piaze, danando lui che l'impresa non havìa bon exito; et si excusoe dicendo non manchava per lui; unde, fo chiamato el suo orator in collegio, et ditoli per el principe nostro non volesse scriver quello si diceva per le piaze perché era populo et vulgo che diceva quello li pareva, ma solum vardasse a la Signoria nostra la qual havìa grandissima fede verso quel signor, et che non si mancheria in niuna cossa, domandasse quel volesse, pur si havesse vitoria. Dicto orator si excusoe dicendo scriveria al suo signor. Et fo mandato ducati 2000 a Rimano, in man di Zorzi Franco secretario nostro, per far 1000 fanti et mandarli in campo; et fono expediti li contestabeli a Rimano.
Da Ravena. Come l'impresa di Galiada voluta experimentar per quel conte di Sojano, era stà discoperta; et che il tratato havia in alcuni lochi di fiorentini, non seguite; et di la bona disposition di citadini de Ravena, offerendosi a patir ogni incomodo per la Signoria nostra. Et inteso questo, per li padri di collegio fo scrito una lettera al dicto podestà di Ravena in risposta, laudando quelli fidelissimi citadini; la qual lettera fo leta publice a Ravena, con gran contento di tutti ravenati, la qual feno registrar.
Da Rimano, di Zorzi Francho, secretario nostro.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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