Fo provà Jacomo Arian condutor dil dacio dil vin, tolto per ducati ut supra, et rimase; et fono balotadi li soi piezi, a uno a uno justa il solito.
Vene domino Cristophoro Alberigo doctor, jurisconsulto, legeva a Padoa in leze, e dimandoe licentia di partirse per andar a lezer altrove. La qual li fo denegata, exortandolo volesse lezer. Pur a la fine da poi la ebbe, e andò a lezer a Ferrara.
Vene Zuam Alberto da la Pigna, al qual era stà dito volesse il signor suo far provisione si havesse li nostri 4000 ducati, si mandava a Pisa, presi su el tenir di esso ducha apresso Grafignana, qual mostrò lettere dil signor suo, a lui drizate, come non voleva soportar; havìa scrito a Fiorenza, et voleva far represaja contro di lhoro se non li rendeva. Fo per el principe ringratiato; ma li danari erano zà a Lucha rehabuti, come ho scripto di sopra, et non fo dito altro.
Da Trani. Lettere di sier Alvise Contarini governador, in materia di sali. Da Vicenza, zercha la [28] expedition di schiopetieri. Da Padova, sier Beneto Soranzo podestà stava malissimo. Item, da lo episcopo domino Piero Barozi, si doleva di sier Fantin da cha da Pexaro capitanio si voleva impazar in cosse a lui spetanti.
Da poi disnar, fo collegio, et riduti li savii tutti a consultar, e vene lettere di campo et di Ravena, et di sier Jacomo Venier da Marati che si escusava, concludeva nulla si faceva, et con pericolo ivi si stava, cargava etc. Non era venuto avanti, et che si voleva levar de lì, et tuor altra impresa nuova o di Modiana over di Castelcaro.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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