[1498 10 12]A dì 12 octubrio, in collegio, vene sier Bernardo Venier di sier Jacomo, è provedador in campo. Venuto questa note dal padre, et insieme con sier Domenego Venier fratello dil provedidor, disse come andava quelle cosse e de chi era la colpa; et li fo comesso non dovesse dir nulla per la terra sotto gran pena.
Di campo, apresso Brixegele, vene lettere di sier Piero Marzelo proveditor, et di Marati del Venier: conclusive quella impresa non seguiva, et quelli di Marati si vol levar e redursi con il ducha de Olmi, e levar le bombarde di la rocha. Et dil zonzer ivi di 100 spagnuoli, et che li contestabeli tutti dimandavano danari, et bono era pensar altra impresa.
Vene l'orator di Urbin, domino Machario, con lettere dil suo signor, come vedendo le cosse di Marati andavano malissimo, havìa terminato far consulto di tuor altra impresa.
Da Rimano, dil secretario nostro. Di certo tratato scoperto de lì, menato per uno maistro Antiocho di Tiberti, medico da Cesena, contro il signor, qual hessendo a Belajere lo advisoe come suo fratello signor Carlo Malatesta, il conte Zuam Aldrovandin da Ravena, esso Zorzi Franco secretario nostro, domino Zuam Francesco Capo in Sacho, domino Renaldo Simoneta suo conseglier et altri voleano amazarlo, e tuor la terra per nome di la Signoria nostra. Et disseli havìa una lettera zercha questo, la mostrerìa, dimandando per premio uno Batista Martinelli era lì, qual el signor promise dargelo. Hor considerato la cossa, a Corviano fè poner le man adosso a dicto Antiocho, qual ha confessato il tutto, et non esser vero quello havìa ditto.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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