Da Liesna, di sier Alvixe Barbarigo conte nostro, vene lettere date a dì 2 de octubrio. Come era venuto da lui uno frate Antonio Rizo da Spalato, et li ha ditto come, trovatosi in li zorni passati in Narenta, dove è pratico e cognoscente con lo amondar dil ditto luogo di Narenta, et li dimandò si era stato in Crayna a cerchar elemosina; rispose di no, per esser domini indomiti e cativi; et lui disse: "L'è vero che non voleno star soto obedientia dil Signor, ma fra pochi zorni vedrete che starano soto obedientia, perché è stà scrito da la Porta una lettera al bassà di la Valona, debia vegnir con 25 fuste a la damnification et destrution de essa Crayna et chacichi con imposition". Tamen che né subditi né terre di la Signoria nostra siano molestate. Quel frate subito da Liesna si partì per andar a li diti de' chacichi, a notifichar tal cossa, acciò si provedino. Perhò advisava esso retor, per esser in proposito nostro ditti craynesi; et non turchi, con li qual si vicinerebe si havesseno la Crayna.
Dapoi disnar, fo collegio reduto, il principe con la Signoria. Vene lettere di Ravena et di sier Piero Marzelo proveditor, date a dì 10 apresso Brixegele. Come il ducha de Urbin non havìa voluto andar più avanti si esso proveditor non li poneva in scriptura tal hordine, perché a lui non pareva.
Relatione di Zuam Piero Stella secretario nostrovenuto di Franza. Fatta in collegio.
Et hessendo gionto Zuam Piero Stella secretario nostro qui, el qual veniva di Franza, referì in collegio. Primo: la majestà dil re mandava a saludar e recomandarsi al serenissimo principe et illustrissima Signoria nostra.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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