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      El qual sentato apresso il principe, expose come havia anni 55, et militado sotto diversi potentati anni 47: stato capitanio di senesi, fiorentini, re di Napoli et il pontifice, et hora che si ritrovava in questa etade, et il primo huomo de Italia nel mestier di le armi, volendo viver e morir con questa Signoria, rechiedeva agumento, perché li era vergogna che quelli erano stati soto di lui havesse auta tanta conduta quanto lui havia: overo li fusse dato licentia che lu voleva andar a caxa soa a starsi, et havia uno fiol qual era a soldo di senesi con 40 homini d'arme, et lui ancora ha da' senesi ducati 1000 a l'anno. Hor il principe li rispose benissimo, come l'havevamo tolto per viver e morir con noi, e non li mancheria mai questa Signoria etc. Poi fo consultato di la via havia a far il marchexe di Mantoa per andar per la segura a Pisa, et esso conte disse la soa opinione, et che perhò meglio vi penseria et poneria in scriptura tutte le vie per haverne gran praticha; et, partito, da poi disnar fono mandati alcuni nostri patricii fino a caxa sua, per soa visitatione, etc.
     
      Vene l'orator dil ducha di Urbino, il qual laudoe el suo signor di haver racolto lo exercito che era in pericolo su quelli monti, et spera farà hora qualche bona diliberation; et per el principe li fo risposto al bisogno.
     
      Da Franza vene lettere di li oratori nostri, date a dì 5 octubrio, numero do, a Melun. Come erano ivi venuti, et si haveano alegrato novamente con il cardinal Roan dil capello li mandò el pontifice, et li ha dito il re haver di Roma avisi come il papa sarà in la liga, et tuto anderà bene, et il re atendea andar a la caza, et dete audientia a essi nostri oratori secreta.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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