Era vechio, portava barba. Hor questo episcopo è chiamato Osbaldus episcopus Xagabriensis, qual richiedea la fiola fo di esso suo fratello et la roba; et venuti con Alberto Ager, merchadante todesco, in collegio, dimandoe a la Signoria questo libero transito, et cussì li fo concesso et referito in bona forma a ditto episcopo.
Vene li do oratori fiorentini, zoè Zuam Batista Vespuzi et Bernardo dal Nero, qual sentati, si alzoe el Vespuzi dicendo erano venuti a tuor licentia di repatriar, havendola hauta da' soi excelsi signori, poiché nulla qui haveano potuto far, et l'orator yspano ozi partiva, che si havea messo medio in veder di conzar le diferentie, dicendo la pace era buona et la guerra cativa, et che le republiche si dovea amar una con l'altra, et che forsi con il tempo si verìa a qualche acordo, poiché sesto al presente non si ha trovato, concludendo le guerre erano cative per ognuno. Poi etiam parlò l'altro orator in conformità, ringratiando ambi doy degli honori fatoli et humanità usata verso di lhoro, offerendo li lhoro excelsi signori et essi proprii a la nostra illustrissima Signoria, et che lhoro oratori chiedevano Pisa che era sua, et nui la volevamo mantenir in libertà justa la promessa. Il principe nostro li rispose sapientissimamente, che sicome li soi signori li haveano mandati cussì li rechiamavano, et che la pace e la guerra era in le lhoro mane, et non manchava per nui, perché sapevano ben la Signoria nostra difendeva la promessa di Pisa justa quello la liga li havìa promesso, che è la soa libertà, e non volevamo manchar di fede ch'è peculiar di questo stado, et che ogni volta che si havesse qualche modo si saria contenti di ogni pace, e forsi che quelli è caxon dil mal patiria la pena, et che stessemo trenta anni in guerra col ducha di Milan et anni 18 col turcho, etc.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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