Andò da li cai di X et pocho manchoe non seguisse mal assai, et etiam mi ricordo che per haver dato uno schiaffo in l'oficio di l'avogaria a uno sier Jacomo Loredam fo di sier Piero, esso sier Beneto fo intromesso per sier Domenego Bolani dotor et cavalier avogador di comun, et menato in pregadi. Tamen, Deo ipso adiuvante, non fu preso di procieder.
Ancora questa matina fo divulgato che sier Vicenzo Valier, pagador nostro a Pisa, a dì 9 era caduto da cavalo, et frantumatosi la testa stete 8 hore che non parlò. Tamen nulla da li proveditori si have; tamen se intese per lettere di Anzolo Trivixam fiol di Bernardin, pifaro e secretario di sier Domenego Malipiero.
Et essendo pregadi suso, vene lettere di Antonio Vincivera secretario a Bologna di 13, di la nuova dil marchexe di Mantoa esser acordato con la Signoria, e tutti li nostri amici si ralegrava, e inimici si dolevano e non lo credevano. Hanno speranza nel ducha di Milan. Diceano: "La Signoria ha poter e valer et il ducha poter valer et saper." Item che il signor misier Zuane Bentivoy havia dato il passo a 60 cavali lizieri di Frachasso, andava in Romagna, et esser avisi de lì da Fiorenza come quella terra è al verde di danari, et la spesa esser reduta in quatro borse, et che Paolo Vitelli lhoro capitano li promete darli Pisa per tutto decembrio; ma che andando [45] tutti do li nostri capitani di là si farano signori di la campagna e di Toschana. Item, avisi di Pisa di 9: quella terra esser sicurissima et di nulla dubitar; haver recuperato li 4000 ducati per via di uno prete, tamen esser carestia di danari non per diffeto di la Signoria.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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