Da Chioza di 16, di sier Fantino Pizamano podestà. Come si dolleva di alcuni officiali, qualli credendo fusse contrabando a la barcha di la posta veniva con lettere di campo, fono a le man, adeo fè caschar le lettere in aqua. Et questa cossa intesa, fo ordinato li dicti officiali fosseno posti in prexon.
Da Salò, di sier Vetor Trum provedador. Come fano li 200 provisionati libentissime, et li manderano a Mantoa. Item, le balote di piombo è fate. Fa cargar per quivi.
Da Pulignam, terra in Puja. Lettere di sier Zuam Dolfin, governador nostro, zercha sali si faria in quella terra per valuta di ducati 300 ogni anno, pertanto dimandava licentia di farli. Tamen nulla li fo risposto.
Da poi disnar fo consejo di X con zonta, et poi la sera gionse Piero di Medici. Qual venuto dal principe, et reduta la Signoria con li savii, disse l'opinion sua et praticha havìa in Bibiena et per la via di Casentino, la qual saria facile et senza alcun contrasto. Et questa cossa fo tratata molto secretissima.
[1498 10 18]A dì 18 octubrio, el zorno di San Lucha, vene Piero Brazadelo da Mantoa con lettere dil marchexe, di sua mano, sotoscrite schiavo e servidor il marchexe di Mantoa, di 17. Dimanda il resto di li danari, manchava haver ducati 4000, qualli di Verona li era stà mandati, et ozi li harà abuti, dicendo lui è in hordine dil tutto.
Vene il conte di Petigliano et Piero di Medici insieme in collegio, et mandati fuora chi non intrava nel consejo di X, consultono de le vie, et credo etiam di la impresa di Casentino, che di poi per nostri fo tolta.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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