Vene l'orator di Mantoa domino Antiocho et Donato di Preti, et exposeno pur la voluntà dil suo signor esser di haver il titolo qual stimava più che alcun danar, et che frate Hironimo era zonto venuto di Mantoa, et amalato, per i strachi, in cha d'Alban.
Da Mantoa di sier Nicolò Foscarini proveditor. Vene etiam lettere di 21 di consegli fati con il marchexe e condutieri, qualli concluseno l'andata esser pericolosa, et visto il disegno e le vie si poteva tenir, tutte difficilime per li streti passi, tamen che volendo la Signoria che andasseno, erano presti ad andarvi; et il signor dimandava li ducati 5000, qualli erano stà mandati, et si doleva che li ori erano scarsi. Li fo scrito quelli mandasse indrio che fosseno scarsi, che se li incambieria, et il diffeto non era nostro.
Da Crema tre lettere di 21. Come el ducha non facea altro a quella bastia di Ceredo, et che venia uno contestabele con fanti a Lodi, et il comissario cavalchava per la terra facendo provision, el referendario zoè camerlengo andava inanzi e indriedo, domino Francesco Bernardin Visconte partì da Sonzin andò a Romanengo, et domino Scaramuza Visconte in parmesam, domino Galeazo et Antonio Maria Palavicini su le rive di Ojo. Item, come era stà retenuto uno nostro corier a Lodi, che portava lettere di Zenoa a la Signoria, et il comissario tolte le [57] mandò a Milan, et il ducha viste non le aperse ma le dete indriedo, et poi vene a Crema e le mandò qui.
Di Spagna di sier Domenego Trivixam cavalier orator nostro, di 22 setembrio, data a Saragosa di Ragon.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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