Di Marco Santi apresso Rimano. Come el signor Bortolomeo d'Alviano era ivi con 100 cavalli lizieri, et 100 balestrieri a cavalo et 100 stratioti e le fanterie adunati a uno, et anderano a l'impresa di Bibiena; et che non sentivano in quella parte esser niuna zente et inimici esser disopra Castelcaro.
Fo chiamato el consejo di X in cheba, per aver al consejo certe disposition in la materia si doveva tratar, et dato sacramento per li cai, poi a banco a bancho, fo lecto le ditte scripture cossa di grandissima importantia, et fu posto la parte, per tutti li savii, zoè di mandar el nostro campo a Forlì, sì per castigar quella madona, come per far el ducha di Milan atendesse a diffenderla, et non contrastar al marchexe di Mantoa. Fo disputatione et have tutto il consejo, tamen poi fo revochata tal deliberation, come dirò di soto.
È da saper come le artilarie rechieste per il marchexe di Mantoa da condur con lui a Pisa zà erano stà cargate su do burchii, et erano zonte a Figaruol zoè su cari 24, passavolanti 8, trazeva ballote di libre 12, et passavolanti 16, trazeva balote di libre 6, con le soe ballote e la polvere.
Da Bologna si have una lettera dil conte Nicolò Rangon, qual per esser amico di Piero di Medici era stà caziato per misier Zuam Bentivoy dil consejo. Item, el vescovo di Rossi di Cividal di Bellum [61] scrisse haver come el marchexe Gabriel Malaspina era acordato con fiorentini, etc.
[1498 10 25]A dì 25 octubrio in collegio vene uno secretario dil ducha di Milan, novamente venuto per star con questo suo orator, chiamato Bortolomeo Rozom, homo molto praticho e astuto, qual presentava lettere di credenza dil suo signor.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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