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      Item, come a Parma el ducha havia fato retenir 22 citadini per dubito lhoro, et che lui havia tal praticha in Parma che li bastava l'animo di dar una porta a la Signoria. Fo ringratiato de li avisi, et comandato scilentio.
     
      Da poi disnar fo consejo di X, e fu asolto el conte Zorzi Zernovich, a requisition di le lettere dil re di Franza et di l'orator di Monferà. El qual conte Zorzi, cavato di Toresele la matina, vene vestito d'oro in collegio, et ringracioe el principe, il qual li disse: [62] "Conte Zorzi la Signoria ha usà clementia verso di vui, et sì vi ha posto in libertà." Et fo risposto a le lettere dil re di Franza come a sua compiasentia questo era stà fato.
      In questo zorno fo provado a Lio alcuni passavolanti, fati per Sperandio Favello et altri che lavorano tal instrumenti bellici. Vi fu sier Zuam Morexini savio di consejo et sier Zorzi Corner el cavalier savio da terra ferma; et questo fu bello, fu posto uno putim sul passavolante e dato fuogo e non reculoe.
     
      [1498 10 26]A dì 26 octubrio in collegio, da Ravena si have di 24 zercha il conte di Sojano. Come quella praticha havia, era andata in fumo. Item, di quella con i Tiberti etiam non ha auto loco; et Achiles è pur al servicio di la madona di Forlì. Etiam vene lettere di uno Alberto che menava la praticha di acordar il conte Ranuzo di Marzano con la Signoria nostra, qual dimandava ducati 40 milia a l'anno; adeo tutto il collegio più non atese a tal praticha, perché el dimandava assa' danari.
     
      È da saper come eri vene queste lettere qui sotto scripte, qual perché non fu lete sarà notado ozi il sumario di quelle.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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