In conclusione, una optima e ben ditata lettera, composta per Gasparo da la Vedoa secretario nostro. La qual parte have tutto il consejo, perché era consilium necessitatis a dover cussì voler, e fo statim expedita, et scrito in consonantia al proveditor nostro: la qual lettera haria voltà li saxi non che li homini, tamen nulla operoe.
Ancora fo preso di scriver a li oratori in Franza di la venuta dil conte di San Martin a parlar al ducha di Milam, et di questo dovesseno avisar a la regia majestà et star vigilanti a tal pratiche, et advisarne dil tutto.
[1498 10 27]A dì 27 octubrio. In colegio vene domino Machario orator dil ducha di Urbin, volendo dar la prima nuova di haver habuto Bibiena. Et il principe rispose la sapevamo prima per le lettere nostre abute. Or solicitoe le provision, dicendo dil bon animo dil signor suo.
Di Marco di Santi, di 25, date a Bibiena. Come a dì 24, hore 18, partì da Mariano, et zonse ivi a hore 15 con le zente et l'Alviano, et cridando marzocho ave il loco e la rocha. Qual loco fa fuogi 500 e [67] pol obviar le vituarie vano in Fiorenza per Val di Arno; et al monte di l'Averna havia posto 300 fanti per custodia: la qual nova fo perfetissima, e tutti li padri di colegio si alegroe di questo.
Di campo apresso Villafrancha, di 26. Come si doveano levar et andar con lo exercito a Bibiena. Et da Ravena di 26 copiose, qual non fu lete. Et di quel Polidoro Tyberti si voria aconzar con la Signoria nostra, prometendo far statim provisionati.
Da Roma di l'orator, di 23. Come erano zonti do oratori hungari, qual exposeno al pontifice dil Turcho, poi torno in cosse eclesiastiche.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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