Di campo de li proveditori nostri, di 26, a Villafrancha. Come haveano ricevuto li ducati 7000 et la lettera in la materia di Forlì. Per l'opinion lhoro, non consegliano tuor quella impresa, per haver poche zente, ma ben di seguir la victoria principiata di Casentino, et non a Forlì. Esser il conte di Cajazo amalato a Castrocaro. Il conte Ranuzo di Marzano, el signor di Piombin et Zuam Paulo Bajon vano contra li nostri a Bibiena, et vano verso Arezo. Item, che essi proveditori mostrano voler far la mostra, acciò non si meravigliano il lhoro star lì, tamen aspetavano nostre lettere. Et che Forlì sta con gran paura; Frachasso vi è dentro; hanno fato tajar li albori apresso la terra per poter veder mejo et tagliar le strade, et che fuzevano lì in campo zente inimiche. Diceno non haveano danari da' fiorentini; et fono laudati in collegio dicti proveditori, et che haveamo bona opinion, et che ozi doveano haver la nostra lettera.
Ancora fo lecta una lettera di uno consejer dil ducha di Urbin, chiamato Anzolo da Monte Feltro, di 26, che advisava il modo come nostri haveano tolto Bibiena a' fiorentini, con mandarli uno corier dentro fenzendo veniva da Fiorenza, che fusse aperto a le zente li mandava; qual il comissario mentre lezeva la lettera falsa, nostri intrava cridando marzocho, et fo la matina per tempo, et cussì in rocha senza contrasto. Item, nostri tolseno il monte di la Verna, dove, è uno monasterio di frati di San Francesco, et è il loco dove San Francesco tolse le stimate; et come haveano etiam tolto Chiusea et Itri; et a dì 26 el signor Bortolomeo d'Alviano era andato per haver Poppi, locho buono de' fiorentini et grosso, ma non perhò forte.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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