Item che l'Alviano andato a Popi, volendo intrar, fo serato le porte. Marcho di Rimano entrò nel revelin, et domino Astor Bajon col stocho volse tenir la porta ma non potè che fu serata, et si l'havesse abuta la lanza l'aria tenuta; et nostri voleva darli la bataja, havendoli dito si rendeseno, ma inteso veniva 200 fanti, restono di darla et fono a le mano con li diti, ne preseno 70 in 80, et 40 fono morti, il resto fuziteno via. Et Capom Caponi fiorentino, qual havia 3000 ducati, fuzite; de' nostri fu morto uno cavallo di uno balestrier. Et che in Popi era solum 200 fanti comandati, né li veniva altro socorso; et il signor Bortolomeo d'Alviano li dovea dar la bataja, tamen fin 24 hore a dì 25 nulla intendea avesse fato; et che nostri haveano habuto il castelo di Franzola che fa fuogi 25, et postovi Zorzeto albanese homo d'arme dil signor Carlo Orsino, a custodia. Item, rechiede fanti et fanti.
Fo expedito questa matina per colegio questi contestabeli, qualli dovesseno andar a Rimano a far li fanti e andar a Bibiena, et fo mandato li danari a Rimano, zoè Vincenzo di Naldo era a Ravena 300, Zuam da Feltre 200, Zanon da Colorgno 200 et il conte Lamberto di Soiano, qual voleva far 300. In summa 1000 fanti, con paga perhò di provisionati, ch'è ducati 3.
Di campo di proveditori, de 27, apresso Villafrancha. Come haveano comenzato a dar danari a le zente. Et di una praticha havia con uno di haver una porta di Forlì, tamen, etc. et stariano fin marti, poi si leveriano per andar a Bibiena.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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